Aci Trezza

Aci Trezza, luogo magico dove storia e mitologia si sovrappongono in una danza infinita. Visitare Aci Trezza significa intraprendere una passeggiata che porta fuori dal tempo, tra la moltitudine di barche e l’infrangersi dalle onde, scoprendo i volti della Sicilia antica che ha saputo mantenere inalterato il fascino di un tempo nonostante il trascorrere degli anni. Oggi Aci Trezza potrebbe sembrare un paesino della costa siciliana come tanti altri, dedito al turismo per le splendide spiagge e le sue acque cristalline su cui si affaccia, ma il realtà è un posto incantato, un piccolo paradiso di inestimabile valore culturale e storico. Fondata nel 1600 da Stefano Riggio come approdo marittimo per il suo feudo, per moltissimi decenni il borgo ha vissuto grazie alla pesca fin quando non si è trasformato in un polo turistico molto apprezzato da chi trascorre le vacanze in Sicilia. Quando il mito incontra la leggenda ecco che appare il furioso Polifemo accecato che, per bloccare l’astuto Ulisse durante la fuga, lancia contro l’eroe dell’Odissea otto scogli in pietra basaltica, scogli che sono andati a formare quella meraviglia naturalistica che forma la Riviera dei Ciclopi, i cui faraglioni spuntano dall’acqua come attenti osservatori e, soprattutto al tramonto, offrono scorci paesaggistici sorprendenti. Per preservare queste meraviglie è stata istituita l’Area Marina dei Ciclopi che comprende l’Isola Lachea ( identificata con l’omerica Isola delle Capre; attualmente vi è una sede di Facoltà di biologia dell’Università di Catania), il Faraglione Grande e il Faraglione degli Uccelli. In anni più recenti Aci Trezza fu protagonista del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga: la casa del nespolo, in cui l’umile famiglia di pescatori guidata da Padron ‘Ntoni aveva dimora, è uno dei luoghi simbolo di questa terra e ospita oggi un piccolo museo. Sempre ad Aci Trezza venne girato il film La terra trema di Luchino Visconti, ispirato al romanzo di Verga. La Chiesa di San Giovanni Battista è la chiesa principale del paese, ricostruita dopo il terremoto del 1693. Nel paese vi è grandissima devozione verso San Giovanni che si festeggia il 24 e 25 giugno. La festa del santo inizia il 24 mattina con la svelata, vissuta dai trezzoti con grande commozione, alla quale segue una serie di tradizioni popolari, l’uscita del Santo con spettacoli pirotecnici e la processione per le vie del paese.